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Alia Bio

Della famosa vitamina C ne avete tanto sentito parlare ma oggi Alia skin care cosmesi siciliana ne vuole svelare i segreti, vuole raccontarvi le curiosità su questa vitamina tanto amata da noi donne e, perché no, oggi Alia skin care vuole anche fare anche un po’ di chiarezza!


Iniziamo parlando della vera funzione della vitamina C sulla nostra pelle.

È antiossidante, quindi combatte gli effetti dei radicali liberi, derivanti anche da inquinamento e raggi UV, stimola la produzione di collagene, rendendo la pelle più elastica e turgida, grazie alla sua azione leggermente esfoliante aumenta il turnover cellulare e rende l’incarnato più luminoso.

 

Nello specifico:

-La Vitamina C rigenera

Invecchiando, i fattori endogeni (naturali) ed esogeni (ambientali) causano dei cambiamenti strutturali che alterano l’incarnato della pelle rendendolo poco uniforme. Dalle “macchie dell’età” causate dai raggi UV all’ iper pigmentazione post-infiammatoria, le macchie cutanee si riducono grazie all’uso della Vitamina C, in quanto blocca le reazioni biochimiche che rendono l’incarnato poco uniforme, lasciando la pelle più radiosa.

-La Vitamina C compatta

Un altro grande beneficio della Vitamina C è la rigenerazione cutanea. Stimola la produzione di sostanze che rendono la pelle più compatta, riducendo l’aspetto di linee sottili e rughe.

-La Vitamina C protegge

È qui che entrano in gioco le proprietà antiossidanti della Vitamina C. Blocca gli effetti dello stress ossidativo e i radicali liberi, neutralizzando le molecole dannose. Inoltre (e qui viene la parte più bella), gli ultimi studi dimostrano che la Vitamina C stimola le difese naturali della pelle, proteggendola dallo stress ossidativo.



Più o meno questo è ciò che sappiamo sulla vitamina C, ma ora parliamo meglio di ciò che sappiamo meno!


-Vitamina C o acido ascorbico?

Non tutte sanno che questa vitamina è chiamata ACIDO ASCORBICO e non tutte sanno nemmeno il perché, sedetevi, è una bella storia. Era la maledizione dei marinai. Non bastavano tempeste, naufragi, ammutinamenti o abbordaggi. Ammesso di sopravvivere a tutto questo c’era ancora una minaccia da affrontare: lo scorbuto. Gonfiore alle ossa, febbre, anemia, emorragie gengivali, perdita di peso, dolori muscolari. Assillava i lupi di mare fin dai tempi degli antichi greci, e già dal Cinquecento si sapeva che la causa era la mancanza di verdura e frutta fresche. Colpa della dieta, quindi. Come quella dei marinai, che passavano mesi e mesi sulle navi, lontano dalla terra ferma, o quella dei soldati, impegnati sul fronte durante l’inverno. Nessuno, però, sapeva cosa rendesse la frutta e la verdura fresche l’unico possibile rimedio allo scorbuto.

A James Lind, chirurgo della Marina Reale britannica, va il merito di aver condotto i primi esperimenti per scoprire quali alimenti fossero in grado di prevenire la malattia. Nel 1747, ispirato dal lavoro di un altro medico inglese, John Woodall, Lind sottopose 12 marinai colpiti dallo scorbuto a quello che viene considerato il primo studio-controllo della storia (uno studio dove oltre ai pazienti che sperimentano una determinata terapia ce ne sono altri che non sono sottoposti al trattamento, e che quindi fungono da gruppo di controllo). A una mezza dozzina, Lind aggiunse al rancio quotidiano una porzione di arance e lime, e osservò che questa nuova dieta migliorava la loro salute. Occorsero 6 anni, però, prima che il chirurgo riuscisse a pubblicare i risultati dei suoi studi, e altri 40 prima che la Marina imponesse di aggiungere obbligatoriamente succo di limone o lime al rancio dei marinai.

Anche altri alimenti, però, sembravano funzionare: broccoli, cavoli, malto e crauti, Era chiaro, quindi, che ci fosse un agente antiscorbutico in tutti questi alimenti. Occorrerà aspettare il Novecento prima di ottenere la risposta definitiva. Nel 1912, il biochimico polacco Kazimierz Funk enunciava il concetto di vitamine: “ non-minerali nutrienti fondamentali per la vita da assumersi con la dieta”. L’agente misterioso doveva essere una di queste vitamine e venne battezzato “vitamina C” nel 1921.


-Per far funzionare la vitamina C specificatamente per la pelle meglio assumerla via orale? ASSOLUTAMENTE NO!

Al contrario di quello che si potrebbe pensare SPALMARE la vitamina C è il modo più efficace per trasmettere alla pelle i suoi poteri. Attraverso il cibo o gli integratori, infatti, perde parte della sua azione diretta sulla pelle.

-Vitamina C e macchie della pelle: la vitamina C viene impiegata nei peeling medici schiarenti insieme ad altri principi attivi come l’acido mandelico, glicolico o ELLAGICO (come nel caso della maschera viso esfolia&illumina Alia skin care) per attenuare le macchie e stimolare il nuovo collagene!


-Tra le varie curiosità sulla vitamina C Focus ci rasserena con la scoperta di nuovi importanti studi su questa fenomenale vitamina infatti “la vitamina C, somministrata per via endovenosa in quantità equivalenti a quelle contenute in 2000 (duemila!) arance, potrebbe costituire un’arma in più nell’arsenale delle terapie contro il cancro. È quanto ipotizza uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine: alte dosi di vitamina C renderebbero più efficace la chemioterapia e allevierebbero i suoi effetti collaterali”!

 

Adesso sapete veramente tutto sulla Vitamina C e vi aggiorniamo dicendovi che Alia skin care cosmesi siciliana contiene questo ingrediente fenomenale in tutti i suoi prodotti per creare una linea veramente completa, una linea amica, insomma, una linea che ha veramente tutto ciò di cui avete bisogno.

 

 

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